Nell’ottobre del 1923, figlio della Riforma Gentile, nasce a Como il Regio Liceo Scientifico in un edificio di Via Jacopo Rezia. Il primo preside è il Prof. Andrea Gustarelli.
In pochi anni la scuola si ingrandisce, fino a dotarsi di una ricca biblioteca di oltre 1500 volumi e di un arredo didattico e scientifico d’avanguardia per l’epoca.
Il 18 ottobre del 1927 la Giunta per l’Istruzione Media della Lombardia accetta la proposta del Consiglio dei Professori del Liceo di intitolare la scuola al grande umanista Paolo Giovio.
La storia del Liceo negli anni successivi si intreccia sempre più con la storia nazionale, dalla fascistizzazione del sistema educativo sino allo scoppio del secondo conflitto mondiale.
Proprio negli anni della guerra si assiste a un aumento della popolazione scolastica. Nelle aule del Liceo vengono accolti anche gli studenti provenienti dal milanese e nell’autunno del 1943 si inaugura a Lecco la prima sezione staccata del Giovio.
Nel dopoguerra, con la nascita della Repubblica, la sede di via Rezia viene ampliata per far spazio a una popolazione scolastica in ulteriore incremento. Alla fine degli anni Sessanta, con la liberalizzazione dell’accesso alle facoltà universitarie il Liceo aumenta sensibilmente il numero di iscritti. Nascono le succursali di Cantù, Erba e Olgiate Comasco, poi divenute autonome.
L’anno scolastico cruciale è il 1975/76 quando il Liceo si sposta nella sede attuale, l’ex reparto maternità dell’Ospedale S. Anna, in Via Pasquale Paoli. Il trasloco coincide con la prima occupazione del Giovio. Sono gli anni in cui gli studenti partecipano attivamente alle grandi battaglie civili, si mobilitano contro la guerre in Vietnam e per i diritto allo studio. Il primo preside della sede di via Pasquale Paoli è il Prof. Giovanni Annoni, uomo colto e sensibile, sempre aperto al dialogo con gli studenti. Gli anni a seguire, Ottanta e Novanta, sono caratterizzati dal vertiginoso aumento delle iscrizioni, fino a 60 classi, e dal proliferare delle sperimentazioni. Il XXI secolo si apre all’insegna della crisi, con ripetuti tentativi di riforma della scuola, sino alla recente “riforma Gelmini”, che decreta la morte delle sperimentazioni e impone drastici tagli economici... ma questa è un’altra storia, troppo recente per essere raccontata.
Prof. Piergiorgio Scilironi